Storia dei rompicapo
Dai dati storici che abbiamo si riesce ad intuire che i rompicapo siano nati e si siano sviluppati in parallelo alla religione Buddista, sorta nel VI secolo a.C. in India. Nella tradizione religiosa buddista il gioco solitario e riflessivo aiuta a meditare, rilassare la mente, distrarsi dai problemi quotidiani ed entrare in relazione con Dio.
La strategia si basa sul calcolo binario, e precisamente su una particolare addizione per cifre della rappresentazione binaria del numero di elementi nelle pile: essa viene svolta come una normale somma (ma nel sistema binario, dove per es. 10 + 11 = 101) ma tralasciando i riporti. Questo tipo di somma, considerando i numeri cifra per cifra, corrisponde alla disgiunzione esclusiva, o all'addizione nel campo finito su {0,1}. In teoria dei giochi, proprio per il suo uso in questa strategia, viene anche detta somma nim.
Gioco del Cubo di Rubik online
METODI RISOLUTIVI
Il Cubo di Rubik è un celebre rompicapo inventato dal professore di architettura e scultore ungherese Erno Rubik nel 1974.
Il Cubo di Rubik (o Cubo magico) è composto da 26 cubetti esterni ed un "cubetto invisibile" interno in cui risiede il meccanismo che permette la rotazione dei piani in tutte le direzioni.
Lo scopo del gioco è di risalire alla posizione originale dei cubetti portando il cubo ad avere per ogni faccia un colore uguale. Il cubo può assumere ben 43.252.003.274.489.856.000 combinazioni possibili, solo una delle quali è quella corretta.
Fu inizialmente progettato da Rubik a scopi didattici e all'inizio si diffuse solo tra i matematici ungheresi, interessati ai problemi statistici e teorici che il cubo poneva. Qualche anno più tardi un matematico inglese scrisse su quest'oggetto un articolo che portò la sua fama fuori dai confini dell'Ungheria. Nel giro di pochi anni, il cubo di Rubik invase i negozi europei ed americani, diventando il rompicapo più venduto della storia.
Nel solo 1982 ne furono venduti oltre 100 milioni di pezzi e Rubik divenne il cittadino più ricco del suo paese.
Ancora oggi si svolgono veri e propri Campionati del Mondo nel quale i concorrenti, che giungono da ogni parte del pianeta, si sfidano nel ricomporlo nel minor tempo possibile.
Ad oggi il record del mondo appartiene a Toby Mao che lo ha risolto in soli 10,48 secondi durante i campionati nazionali statunitensi.
Torre di Hanoi
online su Base Cinque
Inventato nel 1883 dal matematico francese Édouard Lucas. La leggenda inventata dalla ditta che per prima ha messo in commercio il rompicapo vuole che in un tempio Indù alcuni monaci sono costantemente impegnati a spostare su tre colonne di diamante 64 dischi d'oro secondo le regole della Torre di Hanoi (a volte chiamata Torre di Brahmā), e che il mondo finirà quando i monaci completeranno il lavoro.
Esaflexagoni
di Federico Peiretti
Hexaflexagons
di Martin Gardner
Attribuito all'allora studente britannico Arthur Harold Stone, che nel 1939 studiava alla Princeton University, negli Stati Uniti d'America. Tre colleghi di Stone, Bryant Tuckerman, Richard Feynman e John Tukey, attratti dalle proprietà dell'oggetto, formarono il "Princeton Flexagon Committee". In particolare, Tuckerman elaborò un metodo topologico, chiamato "successione di Tuckerman", per descrivere come rivelare tutte le facce di un flexagono.
I flexagoni vennero presentati da Martin Gardner nel numero di dicembre del 1956 della rivista Scientific American in un articolo talmente apprezzato dai lettori che diede origine alla rubrica "Matematical Games" (curata da Gardner), che venne pubblicata ininterrottamente dal 1957 al 1980 (e saltuariamente tra il 1981 e il 1986).
Flexagons
di Jürgen Köller
The combinatorics of all regular flexagons
di ThomasAnderson, T.Bruce McLean, Homeira Pajoohesh, Chasen Smith
Cubo Soma
di Federico Peiretti
Il cubo soma è un rompicapo inventato nel 1936 da Piet Hein, che ebbe l'idea mentre seguiva una lezione di Werner Karl Heisenberg sulla meccanica quantistica.
Piet Hein battezzò il gioco Cubo Soma, con riferimento alla droga, chiamata appunto Soma, in circolazione nel mondo descritto da Aldous Huxley nel romanzo Il mondo nuovo