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Flow-chart

Il termine 'calcolatore', nel tempo, ha sostanzialmente cambiato significato: da essere umano impiegato in calcoli impegnativi, magari con l'uso di tavole che altri calcolatori umani avevano precedentemente compilato accuratamente o con l'uso di strumenti come il regolo calcolatore, a macchina in grado di eseguire istruzioni da applicare a dati in ingresso per fornire gli opportuni dati in uscita.
Se poi i calcoli inizialmente si applicavano a dati esclusivamente numerici, successivamente i calcoli si sarebbero svolti su dati come stringhe di caratteri, matrici, funzioni, immagini, ... dati di ogni tipo (comunque, finora, sempre 'digitalizzati').
Un sistema di calcolo oggi è un qualunque coerente sistema di regole per trasformare dati costituiti a partire da un alfabeto di simboli in altri dati di questo tipo.
Anche se il senso comune ci porta a associare il calcolo all'aritmetica, la matematica è un insieme di sistemi formali di calcolo anche se magari non nati esattamente e consapevolmente con questo spirito.

Un calcolatore è dunque oggi un automa che esegue un programma di comandi con in quale è istruito, in un opportuno linguaggio a lui comprensibile, da un essere umano per un preciso scopo.
I diagrammi di flusso, strumento grafico-concettuale-progettuale bidimensionale, erano allora il preambolo, il lavoro preliminare necessario per arrivare poi a programmare qualunque macchina, basati su forme bidimensionali da disegnare su un piano, forme diverse per rappresentare i diversi elementi linguistici usati in qualunque linguaggio di programmazione: inizio e fine, input e output, assegnazione, selezione. Collegando i blocchi con linee orientate si poteva sia costruire sequenze sia saltare da un blocco a un altro. Dovevano rendere più leggibile l'algoritmo sebbene l'uso eccessivo del 'go to', la linea che dopo una selezione poteva collegare a qualunque altro blocco del digramma, poteva rendere di difficile lettura e manutenzione il diagramma nel suo complesso.

Un semplice flowchart come il precedente era una elaborazione preparatoria per scrivere in un opportuno linguaggio le istruzioni da fornire a una macchina.

I diagrammi di flusso sono diventati obsoleti per i programmatori quando il costo dell'elaborazione è crollato, i linguaggi di programmazione da strettamente legati alla macchina sono diventati sempre più prossimi al linguaggio umano, la filosofia dei linguaggi, conseguentemente lo stile di programmazione, sono migliorati e, infine, gli editor a video consentivano maggior pulizia oltre a poter spaziare facilmente nel piano mediante la scrittura 'indentata' dei blocchi di programma innestati in altri blocchi secondo una programmazione strutturata.
Tuttavia i diagrammi a blocchi, di cui un caso particolare sono i diagrammi di flusso, sono ancora molto utilizzati in molti altri differenti ambiti per descrivere idee e concetti rappresentati con testi descrittivi all'interno di sagome geometriche collegati tra loro per mezzo di frecce come nelle mappe concettuali, per la rappresentazione logica o funzionale della struttura di macchine o circuiti elettrici, per la descrizione e la formalizzazione del comportamento dei sistemi dinamici.

Per approfondimenti: