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Matematica e Attività pratiche

“Le idee matematiche hanno origine a livello empirico. Ma una volta che esse sono state concepite in questo modo, l'argomento comincia a vivere di vita propria e viene paragonato con maggiore facilità a qualcosa di creativo, governato quasi del tutto da motivazioni estetiche. Mentre si diffonde, o dopo numerosi incroci astratti, la disciplina matematica rischia la degenerazione"
John von Neumann

“Io non ho mai fatto niente di utile. Nessuna mia scoperta matematica ha aggiunto qualcosa, direttamente o indirettamente, nel bene o nel male, alla attrattive del mondo”
G. H. Hardy, Apologia di un matematico, (1940), Garzanti

"La matematica è davvero "inutile"? In un certo senso è chiaro che non lo è, poiché, per esempio, procura un gran piacere a moltissime persone. La matematica è "utile", direttamente utile, al pari di altre scienze come la chimica e la fisiologia? La domanda è tutt'altro che semplice e si presta a controversie. La mia risposta definitiva sarà NO, anche se alcuni matematici non esisterebbero a rispondere SI'."
G. H. Hardy

“Non può avere alcuna utilità pratica sapere se pi greco è irrazionale.” però "se possiamo saperlo, sarebbe inammissibile ignorarlo"
Edward Charles Titchmarsh

Classificazione delle ricerche matematiche

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La Mathematics Subject Classification 2000 ripartisce la matematica in 62 sezioni principali (primarie), in 380 intermedie (secondarie) e in 5000 più circoscritte (terziarie). Una descrizione delle categorie primarie è accessibile nel Mathematical Atlas di Dave Rusin.

La sublime inutilità della Matematica

di Luigi Corgnier.

... la matematica è facilissima, bellissima, quasi completamente inutile per quelle che sono comunemente ritenute le sue applicazioni; sosterrò poi che la sua utilità è grande, ma da un punto di vista essenzialmente culturale e umanistico, come l'arte e la letteratura.
Comincio proprio a parlare della presunta utilità pratica della matematica: come negare, chiederà il lettore, che essa sia una delle base della tecnologia, a cui dobbiamo tanto del nostro benessere e della nostra civiltà? non è forse la capacità di calcolare e prevedere il comportamento di sistemi complessi che permette ad un ponte di essere stabile, ad un aereo di raggiungere alla cieca il suo obiettivo, ad un satellite di essere immesso nella sua orbita?
La mia risposta è semplicemente che non è così: i ponti sono stabili perché c'è un'esperienza millenaria nella loro costruzione, e non perché il costruttore sappia calcolare a tavolino la loro struttura; pensandoci seriamente, passereste sopra un ponte costruito da chi sappia semplicemente calcolarne la struttura, senza aver maturato un'esperienza in ambienti ricchi di conoscenza acquisita sulla costruzione dei ponti?.